Il soffitto dell'oratorio dei Rossi

Il soffitto realizzato tra il 1594 e il 1603, con interventi di Paolo Piazza, Alvise del Friso detto il Benfatto, Palma il Giovane, Andrea Vicentino

Il complesso architettonico-monumentale della Santissima Trinità trova la sua punta di diamante nel soffitto dell’Oratorio, che conclude e rende unico nel territorio clodiense, un luogo di straordinaria armonia.

L’ambiente, piuttosto luminoso per la presenza di numerose vetrate di stile basilicale, offre  agli occhi del visitatore uno spettacolo di suggestiva e rara bellezza.
La preziosità dell’aula  in origine doveva essere anche maggiore, perché la decorazione pittorica e scultorea si estendeva anche lungo le pareti, depredate dalle spogliazioni avvenute durante il periodo napoleonico.
Il complesso decorativo del soffitto dipinto ad olio, è opera di vari autori che operarono tra il 1595-96 e il 1602. Le storie narrate riguardano gli episodi più salienti dell’Antico e del Nuovo Testamento. Si tratta di 17 comparti dipinti da Paolo Piazza, Palma il Giovane, Alvise Benfatti, Paolo Caliari e da altri autori non identificati.
Al centro del complesso decorativo domina La Gloria del Paradiso, di Paolo Piazza, opera attorno alla quale si sviluppa tutto il ciclo narrativo delle Sacre Scritture.
Nella zona inferiore della vasta tela ovoidale, assieme ad un coro di angeli, sono rappresentati i ritratti di alcuni protagonisti della Confraternita dei Rossi, a sancire la valenza e  l’autorità della congregazione nell’ambito cittadino. Viene in tal modo storicizzata e personalizzata un’opera che trova una precisa simbiosi con l’ambiente e la committenza che l’aveva promossa.
Di particolare interesse ed espressività appaiono le figure della Vergine, di S. Giovanni Battista e di alcuni Apostoli, colti in posizioni ardite e in contrappunto, secondo le intuizioni e gli accorgimenti prospettici già proposti da Michelangelo.
Significativa  la presenza degli Evangelisti ai piedi della Trinità, che stabiliscono un elemento di sintesi sia sul piano compositivo, quanto su quello relativo al messaggio didattico- religioso.
Attorno a questa parte centrale si distribuiscono in riquadri dalle forme mistilinee i racconti del Vecchio Testamento, per mano di Andrea Vicentino e di altri ignoti, per arrivare all’ Annunciazione di Alvise Benfatti e agli altri episodi del Nuovo Testamento, che il pittore veronese ha realizzato alternandosi con Palma il Giovane e Carlo Caliari nelle ultime scene fino ad arrivare alla Resurrezione.

 

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